Ultimamente funziona che ho il tempo di andare a vedere un sacco di inaugurazioni di mostre molto interessanti, e così ho l’occasione di segnalarvele come “stailuan approved“. Poi se ritenete abbia dei gusti pessimi (e probabilmente siete nel giusto) fate come se non avessi detto niente, comunque mi sembra giusto avvisarvi che dal 15 febbraio al 18 maggio 2014 potreste andare a Venezia a visitare la mostra Full Color del fotografo Franco Fontana.
Palazzo Franchetti, Venezia
Praticamente a lato del Ponte dell’Accademia. No da quella parte c’è l’Accademia, se attraversate il ponte subito sulla destra c’è il palazzo che ospita la mostra. Ad ogni modo fuori ci sono anche dei mega striscioni verticali appesi, quindi dovreste vederlo.
intero € 9
ridotto € 7/ € 6 (boh, non so perchè ci siano due cifre, ho solo fatto copia-incolla)
scuole € 4
famiglie € 22
Full Color è prima grande retrospettiva a Venezia di Franco Fontana, e presenta al pubblico oltre 130 fotografie che raccontano la sua lunga carriera di questo fotografo di fama internazionale.
Ah si, è ancora in vita eh, giuro: l’ho visto, ha fatto l’incontro con noi instagramers, ed era pure un sacco simpatico.
Ho avuto l’occasione di vedere la mostra in anteprima grazie ad un’iniziativa del gruppo @igersvenezia e di Venezia da Vivere che non posso fare altro che ringraziare chiaramente.
La mostra (curata da Denis Curti e prodotta da Civita Tre Venezie) è un vero spettacolo per gli amanti dei colori accesi e così brillanti da sembrare quasi irreali.
“Composizioni ritmate da linee e piani sovrapposti, geometrie costruite sulla luce. Paesaggi iperreali, più veri del vero, surreali, sospesi, spesso impossibili. Proporzioni ingannevoli in cui non c’è spazio per l’uomo. Figure umane svelate in negativo, sublimate in ombre lunghe. Presenza e assenza contemporaneamente. Corpi come paesaggi, e pianure e colline dai contorni antropomorfi.”
Questi sono alcuni dei tratti distintivi di Franco Fontana, della sua produzione e di quello che vedrete visitando questa sua splendida mostra che, per completezza, è stata suddivisa in diverse sezioni: i paesaggi degli esordi (anni ’60), le ricerche dedicate ai paesaggi urbani, ed infine le piscine e il mare.
Personalmente quella che mi ha colpito di più è stata la prima ma, come dicevo all’inizio, il mio giudizio è tutt’altro che insindacabile, di conseguenza non vi rimane altro che fare un passo, poi un altro, e continuare così fino a davanti al portone di Palazzo Franchetti.
Dopodichè visitare la mostra: vedrete che non ve ne pentirete.
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