Nella mia piccola “carriera” di grafico e di graffiti writer ho partecipato ad un certo numero di concorsi, non elevatissimo a dire il vero, però con il passare degli anni il numero totale sta chiaramente crescendo. Lasciando da parte i concorsi di graffiti/pittura, che hanno un contesto tutto loro, questo post si soffermerà su quelli di grafica.
Vi spiego quindi: la mia teoria sulla partecipazione ai concorsi di grafica
Ogni giorno internet ci propone una miriade di bandi per la progettazione grafica di loghi o di immagini coordinate più complete e complesse. Si può scegliere di partecipare a tutti questi oppure di fare selezione e realizzare qualcosa solo per quelli che riteniamo più adatti a noi (che non sono necessariamente i migliori in assoluto).
Ci sono persone che partecipano ad ogni tipo di concorso: personalmente ne faccio pochi e solo dopo aver fatto una super-selezione.

1- Primo criterio di selezione: il premio.
A mio avviso il premio deve essere necessariamente in denaro.
No cash, no party. Assolutamente.
Non trovo serio che molto spesso venga regalato un computer (se non lo avessi di già non potrei partecipare molto probabilmente e se volessi un computer nuovo vorrei scegliere io che modello e non prendere quello che passa al convento) o qualsiasi altro tipo di gadget: sono un professionista, pago le tasse e lo stato mi chiede soldi, non un baratto. Ma anche nel quotidiano la cassiera del supermercato non si accontenta di uno scambio gadget al momento del pagamento della spesa, allo stesso modo non vedo perchè dovrei accettare degli stupidi regali o, ancora peggio, dei buoni sconto (che mi vincolerebbero a spendere soldi, in un determinato ambito, in un preciso negozio).

1/A – La portata del premio.
Nel caso di un concorso di realizzazione logo, non trovo salutare partecipare ad un concorso che offra come premio meno di 300 o 400 euro. E comunque in questo caso il tempoda impiegare per la sua realizzazione dovrebbe essere molto contenuto.
1/B – La nullità del premio.
Molti concorsi, soprattutto realizzati da associazioni
pseudo-no-profit non offrono alcun premio, tranne il fatto che l’elaborato vincente sarà stampato su tutti i supporti pubblicitari dell’evento, portando quindi onore e gloria al suo autore.
Ricordatevi che in questo caso loro non vi stanno facendo alcun regalo: è un regalo che voi state facendo a loro.
E’ ovvio che il logo vincente andrà su tutta la loro comunicazione: è un logo, sicuramente non va a farcire i panini della sagra.
Il discorso della pubblicità che viene ipoteticamente fatta all’autore vincitore è uno (
stronzissimo) specchietto per le allodole che fa molta presa sui grafici meno esperti e sugli studenti in cerca di affermazione e di lavori per allestire un
portfolio competitivo.
In questo caso -a mio avviso- non dovreste partecipare. Io non parteciperò sicuramente, voi potete farlo ma tenete a mente due cose:
- Quello che costa poco, vale poco.
Se non costate niente, traete un poco le vostre conclusioni.
- Non esiste alcuna pubblicità verso di voi.
Oltre il 99% delle persone che vedranno il vostro logo non si porrà mai la domanda “chissà chi lo ha realizzato” tranne altri grafici. Il problema è che i grafici come prima cosa diranno che fa schifo, perchè difficilmente un grafico ammette che il lavoro di un altro sia valido, e non secondariamente essendo vostri colleghi/concorrenti, non vi porteranno alcun cliente.
Poi può sempre succedere che quella maglia la veda un magnate russo che, innamorato del vostro stile vi cerchi, vi contatti e vi offra milioni di euro per lavorare come art director. Non succederà, ma potete crederci.
In questi casi si può comunque realizzare sempre una ottima cosa: mettete il vostro dito medio datanti alla webcam, lo fotografate, e lo inviate con i vostri saluti agli organizzatori del concorso. Perchè di loro e delle “occasioni per giovani grafici” ce ne siamo veramente rotti le balle.
E mi dispiace ma non c’è alcuna scusante del tipo “non abbiamo i fondi” o “siamo una piccola realtà“.
Sarà anche vero, ma restate degli approfittatori: se non ci sono i soldi non si fa, oppure è volontariato ma questo è un altro discorso.

2- La commissione.
Chi giudica? Chi valuta?
C’è trasparenza dei risultati?
Questo è un punto molto importante! Se il logo sarà valutato da cittadini random, politici e qualche pseudo pittore locale (che saprà magari dipingere benissimo, ma non ha competenze specifiche), la cosa non funziona. Mi dispiace ma non sussistono le competenze minime per avere certezza di una valutazione dignitosa.
E’ chiaro che se si parla del concorso del logo per la Festa delle Ciliegie (il nome è casuale, per quanto esista sicuramente) non possiamo pretendere di essere giudicati da un mega-art-director: ma un grafico valido (volendo) in commissione possono averlo comunque.
Se la commissione è ignota è potenzialmente valida ma anche potenzialmente incompetente e nel dubbio non andrei a buttare il mio tempo.
3- Il prestigio.
Bisogna almeno tenere a mente anche quale possa essere il prestigio della partecipazione ad un concorso.
Potrebbero uscire importanti pubblicazioni con la raccolta dei migliori progetti o altre iniziative correlate e questo non potrà non incidere sulla vostra scelta di partecipazione.
Dopo aver stabilito che il premio sia adeguato e la commissione idonea (ma su questo punto bisogna spesso soprassedere) c’è il fattore tempo. Il concorso è una gara che non necessariamente vinceremo. Probabilmente si, perchè ognuno di noi sa di essere il più bravo, ma quando partecipano cento “più bravi” e solo uno può vincere, è chiaro che in 99 non saliranno sul gradino più alto del podio a prendere il cash.
A questo punto credo sia doveroso porsi ancora una domanda: quanto tempo ci vuole per realizzare la proposta?
Le possibilità che questo lavoro non venga pagato sono altissime, di conseguenza io credo che se un’idea che noi consideriamo vincente non arriverà in breve tempo, sarà necessario lasciar perdere: il rapporto vincita probabile – tempo di realizzazione deve essere sempre a vostro favore, perchè dovete tenere in conto che in via di massima parleremo di rapporto tra tempo di realizzazione e progetto sifonato, che anche in questo caso, non dovrà pesare troppo sulla vostra persona.
In poche parole: partecipate a tutti i concorsi che volete, ma non svendetevi e non svilitevi.
In certi casi è molto più appagante tirare sassi nello stagno per fargli fare molti rimbalzi, che lavorare per determinate persone.
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