Magari hai visto molte delle foto che pubblico da anni su Instagram relative alle mie uscire in mare (sul profilo @thephotopaddler) e probabilmente ti sarà capitato di notare che la mia tavola ha una texture “curiosa”, certamente non banale. Sempre andando avanti per ipotesi credo che la domanda del “come si chiami” questo stand up paddle non ti sia mai balenata, ma le vado a dare comunque una risposta: RAZZLE DAZZLE.
Personalmente sono innamoratissimo di questa tavola dal design strepitoso, molto filante, che porta con sé una storia non banale.
Razzle Dazzle è una locuzione inglese che significa letteralmente “abbagliare, confondere, camuffare”.
Il camuffamento Dazzle, conosciuto anche come Motivo Dazzle, è un sistema di camuffamento nato a uso navale, usato in modo esteso in occasione della prima guerra mondiale e in minor misura anche nella seconda. La sua ideazione è data all’artista Norman Wilkinson (1878–1971) e, tendenzialmente, consiste in un progetto composto da una serie di righe e disegni geometrici contrastanti che s’interrompono e vanno a intersecarsi.
Diversamente dalle altre tipologie di camuffamento, il Dazzle non è pensato per nascondere l’oggetto sul quale è stato dipinto, bensì per confonde il suo osservatore, rendendo complicato da stimare la distanza, la velocità e la grandezza dell’oggetto in questione.
Norman Wilkinson spiegò, nel 1919, che il Dazzle era stato pensato proprio per confondere il nemico, cercando di rendere più difficile ai sommergibili il siluramento delle navi della marina britannica.
Questa tecnica attirò in seguito moltissimi artisti, tra i quali anche Pablo Picasso, che affermò che il camuffamento Dazzle fosse opera dei Cubisti.
RRD (Roberto Ricci Designs), negli ultimi anni, lo ha adottato, adattato e proposto come texture di questa tavola in particolare, ma anche di molti suoi capi di abbigliamento.
Tutto qui, solo una piccola curiosità, che mi sembrava carina da farti sapere.
Se vuoi approfondire:
• qui trovi l’introduzione a RAZZLE DAZZLE sul sito di RRD