Sul lago di Barcis con il SUP

Tra il 15 e il 17 maggio ho partecipato al tour dedicato agli instagramers “LaManiago” pensato per la promozione di territorio e piatti tipici appunto di Maniago e dintorni.
Il mio interesse era grande ma, come tutti ben sapevano e avevo anche dichiarato, il fine personale era quello di andare a fare un giro con il sup nel lago di Barcis, noto per il colore incredibile delle sue acque. Nonostante la mia veneranda età, fino a meno di un anno fa non ero mai andato dal vivo in questo posto e lo avevo conosciuto solo tramite le foto postate da altri utenti su Instagram: dato il massiccio editing che avviene solitamente sulle immagini che vengono pubblicate su questa app, pensavo che il colore dell’acqua fosse farlocco, invece no. Vi assicuro che il suo colore è veramente così verde come lo potete vedere in rete.
sup gonfiabile
Un paio di info che non fanno mai male: il lago di Barcis (Lâc di Barcis) è artificiale e lo trovate in Valcellina, a 402 metri di altitudine; venne creato nel 1954 per lo sfruttamento dell’energia idroelettrica.
Tornando a noi: ho aspettato con pazienza la fine del tour per poter poi navigarci su un sup gonfiabile preso in affitto presso il negozio Broken Bones del mio amico Antonio, a Monfalcone.
Apro subito una parentesi sui sup gonfiabili: secondo me sono una rottura di balle inaudita.
Vengono “spinti” per il loro essere “portatili” perchè si arrotolano ed entrano in uno zaino, però non viene specificato che lo zaino è più grande di quello delle Giovani Marmotte e pesa comunque circa 12 kg, che da mettere sulle spalle non saranno l’equivalente di un dolmen, ma nemmeno ti sproneranno a fare una allegra passeggiata. Diciamo che ad ogni passo ti sentirai più basso di un paio di cm, quindi parcheggia vicino all’acqua che dovrai solcare prepotentemente.
In molti lo preferiscono perché non hanno il portapacchi per portare la tavola: io al dover portarlo in uno zaino del genere, doverlo srotolare, gonfiare, usare, sgonfiare, riarrotolare, portare a casa, ritirare fuori e lavarlo, asciugarlo e rimetterlo via, preferisco il portapacchi. Anche se è mega anti-estetico.
Diciamo però che, per questa occasione, distando Barcis un centinaio di km di casa mia, non avevo questa gran voglia di farmi un’ora e mezza di macchina con la tavola sul tetto e quindi ho preso questo zainone (che ha riempito il bagagliaio) e sono andato verso i monti.

Discovering #onthesup the wonderful lake of #Barcis. Pic by @sbinifera

Una foto pubblicata da Andrea (@onthesup) in data:


Alla domanda “si può navigare con il sup nelle acque del lago?” la mia risposta è “a me pare proprio di si, nonostante in molti mi abbiate fatto capire che sarei morto“. Durante la mia permanenza c’erano persone con il kayak e su internet ho trovato conferma di attività tramite il sito di TurismoFVG, quindi direi di si. Nel caso abbiate notizie più certe in materia fatemelo pure sapere.

Sensazioni

  • Personalmente odio i sup gonfiabili, però il fatto che fosse rosso e contrastasse a bestia con il verde delle acque era molto fotografico.
  • Navigare sul lago, per me che sono abituato praticamente alla laguna, è un poco inquietante.
    L’inquietudine deriva dal non avere un campo visivo aperto, apertissimo come si ha in mare, ma chiuso dalle montagne. Non che faccia paura eh, però è diverso. È uno scenario splendido sia chiaro, non sto facendo terrorismo, però per chi ha altre abitudini risulta strano. Poi c’è da dire che guardare quest’acqua scurissima e non vedere un centimetro sotto alla superficie è quantomeno insolito. Poi certo, quando fai le prime lezioni di sup ti dicono di guardare avanti e non sotto, però l’occhio ogni tanto cade.
  • L’acqua è chiaramente piatta come l’olio, però in alcuni punti c’è abbastanza corrente (non che verrete portati via dalle rapide, però lo segnalo).
  • Essendo in montagna il tempo cambia repentinamente, essendo in Friuli piove sempre, quindi mettete in conto che se uscite 90 minuti partirai con il sole, poi arriverà vento a bestia, poi smetterà, poi pioverà, poi sole, poi pioggia, poi vento. Ad ogni modo puoi sfogarti smadonnando forte, che in Friuli è abbastanza consentito, accettato e -spesso- anche consigliato per essere più in linea con i nativi. Insomma portati dietro la maglietta in lycra (is the new maglietta della salute) che non si sa mai.
  • L’accesso in acqua non è particolarmente problematico: puoi scegliere tra alcuni punti dove ci sono delle rampe, dei pontili, oppure da molti accessi random non difficoltosi dalle sponde. Io essendo particolarmente ignorante penso di essere entrato in acqua dal punto più maledetto, poi quando ho iniziato a scoprire il suo perimetro ho capito che c’erano punti assai migliori e per l’uscita ho utilizzato una rampa, che è un poco la cosa migliore.

Insomma è un’esperienza che merita di essere vissuta che tu sia un amante del sup o meno, per vivere una nuova esperienza acquatica o per vedere il lago da una prospettiva differente e scattare foto che in pochi altri possono avere.
See you in the water!

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