Chi non conosce
Venezia? I suoi
canali, le sue
gondole, la sua
atmosfera magica,
Burano,
Murano, ponti e casette… e piccioni.
Turisti che si accalcano a comprare mais, da dare in pasto ai piccioni, attorno a “baracchini” che vendono solo quello. ( – Ma vi rendete conto della genialità del fatto di aver creato un lavoro del genere e di farci pure soldi? Spettacolo. -)A parte questo, tu compri il mais, ti giri, lo lanci e vieni assediato dai piccioni: non so a voi, ma a me fa uno schifo brado. Invece c’è un marasma di gente che fa foto tumulata da queste bestie che, a mio avviso, altro non sono che le pantigane (leggi “ratti“) del cielo.
Schifo abbestia proprio.
Bene. Io, che di mio, dedico molto del mio tempo a pensare “al come risolvere i problemi del mondo”, e anche a come scrivere sempre nuove minchiate s
u questo blog, ho trovato una soluzione
mitica, direi quasi tra l’
epico e il
mitologico.
Una soluzione a cosa? Ai piccioni.
Mille milioni di piccioni con una fava.
Ho studiato un metodo per andare nel Guinness dei Primati, per fare il più grande gesto artistico della storia dell’arte e per eliminare i piccioni da Venezia. Tutto questo in un colpo solo.
Ora: ascoltate un cretino.
Prendiamo una piazza, ad esempio
Piazza San Marco. Ecco.
Prendiamo
ennemila litri di olio extra vergine di oliva, lo scaldiamo e lo spalmiamo equamente sulla piazza.
Quindi facciamo arrivare
una nave cargo di mais e lo buttiamo nella piazza, a pelo d’olio.
A questo punto arriveranno in massa i piccioni e, quando si saranno tutti posati a terra per ingozzarsi, ecco che un personaggio, che diciamo potrei essere io, estrarrà da una tasca un cerino, lo accenderà e lo butterà sull’olio. Scatenando l’inferno.
In un attimo il problema piccioni sarà finito e Venezia andrà alla storia come la città con la più grande mangiata di pollo allo spiedo.
Grazie, per fortuna, ho finito.
11 Comments
Anna
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VaLe
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VaLe
LenAine
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Nonbastasuonare
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VaLe
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