Stanno morendo tutte le Pinne Nobilis.

Stanno morendo tutte le PINNE NOBILIS.
E per tutte, intendo tutte.

Pagaiando con lo stand up paddle, in questo periodo dell’anno in cui -anche in Friuli Venezia Giulia- il mare é particolarmente trasparente, la situazione che appare sotto la tavola è sconcertante.

Sono quasi 10 anni ormai che pagaio come un frullino nelle acque del Golfo di Trieste: non posso dire di essere un esperto di mare, ma nemmeno l’ultimo. 

Non ho studi e conoscenze specifiche in materia, ma pagaiando continuativamente durante l’anno, e scattando sempre fotografie, ho un resoconto piuttosto lucido del come stiano evolvendo le stagioni. Ad esempio ho chiara testimonianza che dieci anni fa era quasi impossibile uscire in mare, tra dicembre e febbraio, perché la mattina c’erano 0 gradi e un paio di volte si era anche congelata l’acqua sopra la tavola (pagaiando sul Tagliamento, acqua dolce). Negli ultimi anni, invece, è diventato un non problema perché agli 0 gradi non ci siamo arrivati praticamente mai. E di certo posso dirvi che un inverno pessimo come questo, con così tanti giorni di nebbia, non lo avevamo avuto da queste parti. Nebbia sì, ma per qualche giorno (ogni tanto), non per periodi continuativi e così estesi.

Questo per dirvi che alcune cose le osservi, anche se non vuoi, tanto sei in acqua da solo, e oltre a pensare a cose a caso e filosofeggiare sull’esistenza, ti guardi attorno. E una delle cose che guardi è il fondale, ovviamente.

Nei primi anni di queste “conchiglione” non ne vedevo molte, poi sono diventate tantissime, quest’inverno sono morte TUTTE.
E per tutte intendo tutte.

Centinaia di PINNE NOBILIS “orizzontate”.

Ci sono dei punti, e sto parlando dei pressi della spiaggia di Marina Julia (provincia di Gorizia) in cui ci sono delle secche, dove le mareggiate le hanno depositate assieme: delle sorte di struggenti cimiteri delle Pinne Nobilis. Immagini che fanno veramente male al cuore.

Inizialmente ho pensato: l’inquinamento.
La Situa è pessima, lo sappiamo e lo scorso anno nel porto di Monfalcone c’è stato anche un meraviglioso sversamento di carburante (uno dei tanti link che testimoniano che non dico cose a caso, qui), di conseguenza è stato facile fare “uno più uno”, e pensare a questo, dato che queste nacchere filtrano l’acqua a bestia.

Ma parlando con il mio amico Claudio, che nella vita fa la guida naturalistica, ho scoperto che c’è in corso una pandemia. Così sono andato a documentarmi ed è emerso che La Situa è ben peggiore di quanto pensassi: non è un problema di zona, è in problema globale.

La specie è a un passo dall’estinzione.

Ho trovato un interessante articolo che cito:

La Pinna nobilis è il più grande bivalve del Mediterraneo. In meno di cinque anni è praticamente scomparsa dai nostri mari, cancellata da un’epidemia…

… In meno di cinque anni, tuttavia, quasi tutti gli esemplari sono scomparsi dai nostri mari, dalle coste di Gibilterra alle porte del Mar Nero. Una moria silente, causata da un’epidemia, che potrebbe aver cancellato questa specie per come la conosciamo.

Trovi l’articolo completo qui:

https://www.izsvenezie.it/documenti/comunicazione/area-stampa/rassegna-stampa/2021/2021-06/2021-06-04-radar.pdf


Non ho molto altro da aggiungere, la mia è solo una constatazione dovuta alle uscite in mare in inverno.
Purtroppo pare che queste silenziose amiche, che vedevo sul fondale durante le mie pagaiate, diventeranno solamente un ricordo. E questa è una cosa che mette molta, molta tristezza.