ONLY FAT CAP

Cliente: Diego “Sly” Colussi
Progettazione e realizzazione del libro “ONLY FAT CAP“, un volume a metà tra il catalogo e l’auto-racconto del cammino artistico nel campo della scena di graffiti-writing, celebrativo dei primi 30 anni di attività di Diego Colussi, in arte SLY.

Pagine totali: 62
Copertina patinata lucida.
Stampa offset.
Dimensioni 21×21 cm

Introduzione.
Ad opera di Andrea Antoni, in arte STYLE1.

Ho conosciuto in ritardo Diego, rispetto alla sua lunga carriera nell’aerosolart: era il 2003 e lui dipingeva ormai da già 13 anni.

All’epoca gestivo un portale chiamato Aerosolart.it che aveva come mission fornire conoscenza della scena italiana di graffiti-writing secondo una visione d’insieme più neutra possibile, dando visibilità agli artisti che la rappresentavano e che spingevano i più disparati stili, a prescindere dai miei gusti. Era un’epoca in cui per avere il rispetto della scena dovevi dipingere prevalentemente lettering, utilizzando bombolette spray, senza utilizzare alcun supporto esterno quale stencil, nastro adesivo o affini.

In una situazione di questo tipo, sotto vari aspetti molto standardizzata, un giorno ricevetti un’email contenente molte fotografie di lavori e una suggestiva parte testuale di accompagnamento. Ricevetti un’email da SLY.
Sarò onesto, come con Diego lo sono sempre stato: molte di queste opere non mi piacquero, come molte delle sue opere successive non mi sono piaciute nel tempo. Ma il gusto è personale e opinabile, la passione, la ricerca stilistica, la spinta evolutiva e il forte credo nella disciplina no. E questo vidi nei suoi lavori e lessi nelle sue parole, e lo apprezzai sempre di più iniziandolo a frequentare negli anni successivi.

È molto facile seguire un sentiero già battuto da altri ed arrivare a livelli medio alti rapidamente, è molto più complesso invece creare un percorso personale che inevitabilmente prevede passi avanti e indietro, salite e discese, studiare, arrabbiarsi, esaltarsi, avvilirsi per poi ricominciare. Ma per esprimere se stessi è necessario fare questo, altrimenti non si sarà altro che il surrogato di un pensiero comune più una lieve nota personale.

Diego ha scelto di essere se stesso, sempre e comunque.
Ed è stato tutt’altro che semplice. Anche perché una scena di rottura come quella della graffiti-art è inverosimilmente avvezza al rinchiudersi in rigidi schemi e linee di pensiero, che Diego ha abbattuto opera dopo opera, frustando la parete quando dipingeva le “Vegetazioni Irreali”, piegando la materia ora che è passato alle “Definitive Edition”. Le sue opere a volte possono non essere “piacevoli”, ma fanno parlare e si lasciano interpretare e hanno sempre una profondità difficilmente ritrovabile altrove. Lui forse non sarà un writer, per come siamo abituati ad etichettare la categoria, ma questo ben poco importa. Poco importa perché forse non è uno dei tanti writer, ma è l’unico ed inimitabile DIEGO SLY COLUSSI.
E ho avuto l’onore di conoscerlo, essere suo amico e ora introdurvelo in questo libro che contiene i suoi primi 30 anni nella disciplina.