In una calda, ma non troppo, mattina di agosto abbiamo caricato le tavole sul portapacchi e siamo partiti in direzione del Lago di Bohinj, nella vicina Slovenia.
Ti darò subito un’informazione importantissima: la Slovenia è vicina – se abiti in Friuli Venezia Giulia – il Lago di Bohinj mica tanto. Certo c’è di peggio, ma due ore e dieci minuti di macchina per arrivarci sono quasi assicurati. Potresti andare ancora più lontanto, arrivando sul gettonatissimo Lago di Bled, ma se ami la quiete e la natura questo è il posto che fa per te.
Nel caso tu voglia raggiungerlo in treno, nessun problema: avevo già spiegato come farlo in questo post qui ed è un viaggio talmente caratteristico che merita di essere fatto almeno una volta.
Visto che la “vignetta” è uno dei grandi “spauracchi” degli automobilisti italiani, ti segnalo che questo tragitto non la prevede, anche perché è tutta strada statale con parecchie curve.
Il passo finale che affronterai prima di scollinare praticamente a Bohinj è percorso anche da enormi tir che portano da una parte all’altra della montagna legnami per la loro lavorazione. La strada non è particolarmente larga, non che sia una rigattiera ma diciamo che ci passano due automobili rallentando, nel momento in cui ti troverai questo camion (e lo troverai di sicuro perché noi ne abbiamo affrontato uno in andata e due al ritorno), rischierai di essere allegramente trebbiato. Si perché lui arriverà a manetta e, chiaramente, lo incontrerai sempre in curva (anche perché la strada è quasi tutta curve) e no, lui non frena. Insomma è un tuo problema, non suo, e anche piuttosto ingombrante.
Ci siamo fermati a comprare la merenda in un piccolo supermercato lungo la strada.
Siccome il mio amico ha messo a disposizione la macchina e pagato la benzina, gli ho detto :”pago io almeno questo“. Tre bibite prese dal frigo e un panino con la mortadella: due euro e dodici centesimi. Voglio vivere li.
(la foto non centra nulla, ma mi piaceva pubblicarla)
Quando si legge che le api rischiano l’estinzione, tutti noi (giustamente) ci preoccupiamo assai della possibilità di non vedere più queste allegre Ape Maia giallenere volare sopra i prati. Quando però ti rendono ASSOLUTAMENTE IMPOSSIBILE consumare qualsiasi tipo di alimento (liquido o solido) vorresti essere il primo della lista di colui-che-annienterà l’ultimo di questi insetti. L’unico vero problema della giornata sono state loro: in mezzo al lago non vengono a romperti le balle, ma in prossimità dei bar sono devastanti: un vero assalto.
Il Lago Bohinj (in sloveno Bohinjsko jezero) è il più esteso della Slovenia (si, dicono sia più grande anche si quello di Bled, che però è più noto). Ha una lunghezza 4.350 m, ed una larghezza massima di 1.250 m.
Lo abbiamo circumnavigato tutto, percorrendo un totale di 11,7 km. Nessuno ti obbliga a fare il giro completo chiaramente, perché in effetti non è poi così easy, ma la corrente è veramente debole e le uniche difficoltà che potresti incontrare sono date dal vento che ogni tanto si alza. Le acque del lago sono navigate da praticamente tutte le imbarcazioni non a motore che puoi pensare: canoe canadesi, kayak, sup, materassini… in effetti non ho visto i pedalò. Le persone affittano questi mezzi e vanno in super sciallo a farsi il giro del lago, fermandosi a prendere il sole nelle tranquille spiaggette che lo costeggiano. La maggior parte di questi erano nudi: ignoro se siano zone nudiste consentite o se semplicemente tutti se ne sbattessero le balle (figuratamente e fisicamente) alla grande, ma per quanto io oggi abbia visto il nudismo è un dato di fatto.
Nell’acqua si tocca per i primi 3 metri, dopodichè di colpo diventa ABISSI. Non so quale sia la profondità massima ma, a meno che tu non sia King Kong, stai tranquillo che (vicinanze della riva a parte) non si tocca di sicuro. E lo vedrai ad occhio nudo senza problemi: nei primi metri l’acqua sarà assolutamente trasparente, dopodiché assumerà di colpo le tonalità del verde smeraldo. Come da foto.
Splendida ma profondina.
File not found, mi dispiace.
So che tenendo da tempo la rubrica food-hunters ti aspettavi da me la recensione di un qualche piatto assurdo: la realtà è che ho mangiato un burek al volo (nel vero senso della parola date le decine di api) e sono saltato sul sup. Che già questo non è poco: farsi 12 km di pagaiate con nello stomaco burek ingurgitato non è uno scherzo.
Il resto è storia nota: non ti dirò che ci tornerò a breve perché comunque è una gita fuori porta di una certa distanza. L’ideale sarebbe andarci dormendo in zona una o due notti: da fare in giornata non è per nulla complicato, ma per rilassarti al meglio e prendere tutto con più tranquillità programmaci un intero fine settimana.
E se programmerai di navigarlo con il sup fammelo sapere: magari si fanno un paio di pagaiate assieme.
Enjoy!
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