Idrovolanti a Monfalcone

epopea-cant-idrovolanti
A Monfalcone non c’è mai niente.
È vero, abbastanza. Ma ogni tanto qualcosa c’è, e in questo caso parla di qualcosa che una volta qui c’era.
Spezzo un’arancia (e ne mangiamo allegramente i suoi spicchi) per la mostra IDROVOLANTI – l’epopea dei CANT tra le due guerre: oltre 150 immagini, 9 pannelli luminosi, un sacco di modellini, documenti e reperti storici per un’tuffo nel passato organizzato dal Comune di Monfalcone e dalla Fondazione Fincantieri, che ringrazio di cuore.

La Mostra

mostra-cant-monfalcone
Ah ma tu abiti a Monfalcone? La città di Elisa?
(cit. chiunque in Italia, quando sente che abiti nel monfalconese)
In molti sanno che la città è famosa per i suoi cantieri navali, in molti meno che nel 1922 i fratelli Cosulich registrarono a Trieste la SISA (Società Italiana Servizi Aerei): nientemeno che la prima società di linea aerea commerciale italiana. E nei Cantieri di Monfalcone i suoi idrovolanti vennero costruiti.
Lo sapevi? Io lo so da poco eh, non farò lo spocchioso.
L’esposizione tramite molte foto d’archivio e degli spiegoni piuttosto completi illustra le attività del Cantiere nella produzione aeronautica sia civile che bellica. Storie leggendarie di primi voli su tratte come Trieste-Torino, a una velocità massima di 200 km/h, in un periodo in cui i radar ciao-proprio che esistevano e quindi si andava avanti a vista seguendo ferrovie e fiumi. Tempi di missioni di salvataggio e di ricognizione, in condizioni meteorologiche spesso astruse, piloti ed avieri leggendari, tempi incredibili che furono: di questo tratta la mostra.

Il primo CANT

idrovolante-cant-monfalcone
Il primo CANT non si scorda mai: venne realizzato nel luglio del 1924 grazie all’ing. Raffaele Conflenti e si chiama CN7. Tipo CR7, solo con la N.
Il CANT10, invece, il veivolo che ha percorso per primo il collegamento Torino-Trieste: era il 1° aprile 1928.

Torino-Trieste

Come scrivevo prima, il 1° aprile 1926, quattro biplani CANT 10ter inaugurarono questa tratta, partendo dal Molo Audace di Trieste e dallo specchio d’acqua del parco del Valentino a Torino. Siccome però quando la Bora non serve c’è sempre, due veivoli dovettero partire da Portorose anziché dal capoluogo giuliano, mentre gli altri due partirono da Torino come programmato. Dei quattro solo uno arrivò in giornata, ma non temere: gli altri arrivarono il giorno seguente.
Avrai mica fretta? Per l’epoca era comunque un grande traguardo: fu l’inizio dell’aviazione civile.
Quando prendi un volo lowissimo cost per andare in vacanza dove vuoi tu, quindi, porta un poca di gratitudine verso questi mitologici CANT.

Perchè

sup-caregoni
Più passano gli anni e più si inizia ad interessarsi circa le proprie origini, la propria storia e la propria terra. A questo unisco il fatto che, da quando esco in mare a pagaiare in equilibrio sulla tavola (Stand Up Paddle), passo in continuazione attorno ai CAREGONI.
Nella zona in cui vivo, più o meno tutti sanno dove si trovano, e attualmente ne restano tracce fuori dall’acqua di soltanto tre: ma di questi residui legati proprio alla storia degli idrovolanti, non riesco a trovare una traccia certa. Si dice fossero delle piattaforme sulle quali si posizionavano dei cronometristi che misuravano i tempi di partenza e decollo proprio dei fantomatici CANT. Altri dicono che semplicemente su questi CAREGONI i CANT venissero attraccati. Ma sono teorie che vanno avanti per racconti sentiti e per passaparola che troppo spesso sono degli incredibili telefoni-senza-fili.
Come erano fatti in origine? Quando furono costruiti? A cosa servivano esattamente?
Da qualche mese sto cercando queste informazioni, che però sembrano non esistere. Se tu ne sei in possesso, o sai a chi potrei rivolgermi, non esitare a contattarmi: mi faresti veramente felice.
Insomma anche da questa ricerca è nato il mio interesse per i CANT: speravo di trovare le informazioni sopracitate in questa esposizione, ma non mi è andata così bene. Pazienza, la mostra è interessante lo stesso.

idrovolanti mostra monfalcone

NB. i manifesti sono uno più bello dell’altro. Complimentissimi agli autori.


Orari:
da martedì a sabato 10.30-12.30 e 16.30-19.30
domenica 10.30-12.30
lunedì chiuso
Dove:
Galleria d’Arte Contemporanea di Monfalcone (GO).

Approfondimenti

Se l’argomento di garba, puoi approfondire leggendo il libro “La prima compagnia aerea commerciale italiana“, di Carlo d’Agostino e Mario Tomarchio, edito da Aviani & Aviani Editori. Lo puoi prendere in prestito anche presso il Consorzio Cullturale del Monfalconese: non in questi giorni però, perché ce l’ho ancora io 😉
 

5 Comments

L’epopea dei CANT tra le due Guerre | Pensieri & Caffelatte
Novembre 3, 2016 10:28 am

[…] me ne parla ogni tanto mio papà, poi un giorno sono andato a vedere (abbastanza a caso) una mostra su questo argomento. Partendo da modelli quasi primitivi, in legno con scafi simili a delle imbarcazioni e ali di tela, […]

Tartarughe ovunque | Pensieri & Caffelatte
Agosto 30, 2017 12:43 pm

[…] biscottate con la nutella e una moca da quattro di caffelatte e sono partito verso il mio spot di Marina Julia – Caregoni per una nuova uscita. Con me avevo tutto, come sempre, la mia splendida tavola Monotipo della RRD, […]

Maurizio
Dicembre 11, 2019 8:59 pm

Buonasera, sono passato per caso in questa pagina ed ho letto della sua ricerca in merito ai Caregoni. Ho 59 anni, passati sempre a Monfalcone. Marina Julia non è mai stata la “nostra” spiaggia, da bambini c’era Marina Nova e poi da adolescenti si riscopriva Marina Vecia con le pietre del molo di epoca romana a far da lettino. Per quanto ne so i caregoni sono sempre stati solo 3, dei quali il primo, il più vicino al lido di staranzano, dovrebbe essere l’unico affiorante. Del secondo e terzo, verso punta sdobba, rimangono sono pochi resti sommersi.
Mio padre e i miei zii chiamavano “SISAL” o “SISA” le tre grandi piattaforme galleggianti in cemento che sono arenate sulla spiaggia di Marina Nova. Le chiamavano prima SISA, seconda e terza esattamente come i caregoni. Mi dicevano che un tempo, prima che loro stessi nascessero, le “SISA”” erano ormeggiate ai caregoni e servivano da attracco agli idrovolanti.
Successivamente, probabilmente alla fine della produzione degli idrovolanti prima della seconda guerra mondiale sono state portate a secco in Marina Nova (foto aeree inglesi dei bombardamenti sul cantiere del 1945 le mostrano già arenate in Marina Nova). Non ho certezza ma la storia sembra plausibile.

stailuan
Dicembre 12, 2019 2:31 pm

Ciao Maurizio, grazie mille per il tuo contributo e per le numero informazioni riportate/tramandate.
Sei stato veramente gentilissimo 🙂

Paolo
Agosto 6, 2022 7:40 am

Sembra di si, caregoni (da carega “sedia in dialetto locale”) erano delle postazioni dove sedevano i cronimetristi per collaudare i Cant Z, cosi mi ha raccontato un Monfalconese doc.
Non trovo alcun riscontro per un pezzo di spiaggia o altro denominato ” Korea” dovrebbe essere in zona Panzano.
Grazie!

Rispondi a L’epopea dei CANT tra le due Guerre | Pensieri & Caffelatte Annulla risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.